Il dito più veloce: finanziamenti europei per il turismo

Tasche vuote? È il momento di non darti per vinto e cercare proattivamente metodi e tattiche per finanziare la tua piccola struttura di accoglienza.

Con la nostra mini guida saprai dove trovare i finanziamenti europei e regionali per le PMI del turismo.

Perché effettivamente molti pensano che sia più facile vincere la lotteria che un bando dell’Unione Europea, mentre è una questione di metodo ed idee.

E allora, partiamo con questa scorpacciata di buone notizie!

Come funzionano i fondi europei

Prima cosa da spiegare per chiarezza è che ci sono fondi e fondi.

I fondi diretti sono più difficili da ottenere perché richiedono un vero e proprio progetto di valenza transnazionale, e sono raramente di tipo commerciale.

Si chiamano diretti perché la domanda la devi presentare direttamente alle Direzioni Generali europee o alle Agenzie delegate.

I fondi indiretti sono detti Fondi Strutturali e di Investimento Europei. Dal 29 ottobre 2014 fino, di fatto, al 31 dicembre 2023, sarà attiva la programmazione 2014-2020.

Sono indiretti perché l’Europa dà indicazioni agli stati membri tramite un Accordo di Partenariato, e poi ogni stato elabora un Programma Operativo Nazionale (PON) o Programma Operativo Regionale (POR) con obiettivi specifici.

I fondi europei in Italia

In Italia abbiamo 14 PON e 39 POR approvati, coperti da diversi fondi strutturali:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
  • Fondo sociale europeo (FSE)
  • Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
  • Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

C’è poi un altro fondo strutturale, il Fondo di Coesione, di cui l’Italia non beneficia perché per fortuna abbiamo un PIL alto abbastanza da esserne esclusi.

I bandi li trovi sulla Gazzetta Ufficiale nazionale o regionale a seconda che si tratti di un PON o un POR. Noi che siamo in Toscana troviamo tutte le informazioni sul sito della Regione.

Come fare domanda

Per presentare una proposta ti puoi rivolgere all’Autorità di gestione del Programma Operativo, ovvero coloro che poi valuteranno se finanziarti o meno.

Chi ti può aiutare nel presentare la domanda di partecipazione a un bando europeo?

Nella tua Camera di Commercio ci sono servizi di assistenza a imprenditori e reti di imprese che vogliono affacciarsi all’internazionalizzazione, alla sostenibilità, alla valorizzazione culturale della Provincia.

Spesso sono servizi a pagamento, ma con prezzi calmierati.

Poi c’è Enterprise Europe Network, della Direzione Generale Imprese e Industria, che aiuta le PMI.

Vediamo ora ciascun fondo uno per uno, per capire da dove puoi trarre beneficio.

Fondo europeo di sviluppo regionale

Questo fondo ha lo scopo di eliminare disparità e squilibri tra regioni e rafforzare la coesione territoriale. Solitamente i finanziamenti coprono il 50% delle spese di realizzazione del progetto.

I PON e POR finanziati da questo fondo solitamente coprono progetti turistici legati a:

  • Ricerca e innovazione (e.g. incubatori aziendali, nuove tecnologie)
  • Turismo per le zone rurali e periferiche (e.g. nuovi modelli di business)
  • Sinergie creative con altri mercati (e.g. turismo in barca o in crociera)
  • Mercati di nicchia (e.g. turismo della salute, ecoturismo)
  • Protezione delle coste, della natura, del patrimonio culturale
  • Sostenibilità energetica (e.g. riqualifica di risorse del territorio)
  • Internazionalizzazione di PMI

Se uno di questi obiettivi suona un campanello, che aspetti?

Fondo sociale europeo

Il Fondo sociale europeo è più che altro legato alle risorse umane e all’occupazione. I finanziamenti arrivano al 50-85% delle spese di progetto.

Tra le attività turistiche, possono beneficiare quelle riguardanti:

  • Supporto di network (e.g. azioni che svolte da due o più entità sul territorio)
  • Mutuo apprendimento (e.g. scambio di competenze e innovazione sociale)
  • Formazione su competenze mancanti (e.g. workshop che coinvolgano attori locali)
  • Miglioramento della competitività di PMI (e.g. servizi con finalità sociali)

Infatti, tra i progetti finanziati in passato ci sono i tour alternativi di Ljubljana, in cui la cultura Slovena si mischia con quella degli immigrati e delle minoranze tra cucina, architettura e corsi di videomaking.

E poi ci sono i corsi di alta cucina organizzati nel distretto Vercors in Francia, basati rigorosamente sulla conoscenza e l’uso di prodotti locali e workshop presso le strutture extra-alberghiere e i ristoranti del luogo.

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

Gli obiettivi del fondo sono tutti legati all’ambiente e all’attività agricola. Ad esempio, l’organizzazione della catena alimentare, il trasferimento di conoscenze in agricoltura, la valorizzazione degli ecosistemi.

La contribuzione minima è del 20% delle spese di realizzazione del progetto.

In ambito turistico possono interessarti queste aree:

  • Formazione e workshop (e.g. come sviluppare il turismo rurale)
  • Aiuto alle PMI in aree rurali (e.g. agriturismi, ristoranti, tour guidati)
  • Investimenti per uso pubblico in infrastrutture (e.g. informazioni turistiche)
  • Sviluppo del partimonio culturale e naturale di villaggi rurali (e.g. iniziative di turismo sostenibile)
  • Network di almeno due entità legali (e.g. marketing di servizi legati al turismo rurale)

Lo dimostrano i progetti passati. In Bulgaria un sellaio ha potuto aprire una struttura extra-alberghiera, ristrutturando la vecchia selleria e ricavandone 4 stanze, con una serie di servizi ancillari come i tour a cavallo e i workshop di selleria.

La famiglia Stek invece ha trasformato il frutteto nel residence “In den Bongerd” per persone con malattie croniche. Sia in termini di edilizia e arredi, che in termini di personale (ci sono medici che provengono da organizzazioni locali).

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

Il nome parla chiaro, parliamo di conservazione marittima, costiera, e sviluppo territoriale equilibrato e inclusivo delle zone in cui si praticano attività di pesca. Il finanziamento va dal 20% al 75% della spesa.

Operi in una località di mare? Non lasciarti sfuggire le idee che riguardano questo prezioso elemento e il turismo che vi gira intorno.

Un ottimo esempio è il Fishing Village Anno 1906 a Brema, dove un pescatore locale ha creato un vero e proprio villaggio di pescatori dedicato a turisti e appassionati di pesca e pesce (con 11 case costruite fedelmente secondo lo stile tradizionale del 1906).

In Lapponia invece i pescatori volevano saperne di più sul turismo ittico e crearne un business. Hanno richiesto formazione di marketing turistico specializzata, ed oggi hanno un resort, tour dedicati sia in inverno che in estate, e contatti con i maggiori tour operator.

Guarda anche in casa tua

Ultimo consiglio – non c’entra strettamente con l’Europa – sei alle porte di un investimento non scordarti di controllare se ci sono agevolazioni sul credito di imposta per la riqualificazione e l’accessibilità, la digitalizzazione, il risparmio energetico.

Per esempio, per strumenti digitali (tablet che rendano le camere high-tech) puoi fare domanda presso il Ministero dello Sviluppo Economico tramite la Nuova Sabatini, fino a esaurimento dei fondi.

 

Insomma, l’Europa non è poi così lontana. Ci vuole certamente tempo e metodo, ma soprattutto spirito imprenditoriale. Che è proprio ciò che promuoviamo con Vivere di Turismo.

Tu che dubbi hai sui fondi e finanziamenti al turismo? Conosci il POR della tua regione?

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