Le 5 strategie per ottimizzare le vendite nel 2021

L’entusiasmo di fine estate scorsa, di un 2021 fatto di ripresa e ripartenza del turismo sembra oggi definitivamente vacillare, lasciando il posto alla rassegnazione di un lungo periodo ancora incerto.

Il governo Draghi ha annunciato l’arrivo dei ristori e una maggiore attenzione ad un comparto che – finalmente – è stato dichiarato strategico anche dalla politica. Tutto ciò fa ben sperare per il futuro, ma gli operatori adesso sono piuttosto focalizzati alla sopravvivenza e ad affrontare i problemi del quotidiano.

La dura realtà è che non ci sono sicurezze sulle riaperture, le varianti del Covid19 fanno paura, non si comprende ancora bene l’efficacia dei vaccini, né tantomeno le tempistiche di somministrazione.

Viviamo tra mille dubbi, e dato che non arrivano risposte dall’esterno, la community Vivere di Turismo le ha cercate al proprio interno.

Durante il confronto di venerdì 19 Febbraio che ha avuto come tema “Le previsioni per la stagione 2021”.

Obiettivo dell’incontro è stato quello di evidenziare le varie best practice adottate la scorsa stagione e quelle in atto che sembrano funzionare, al fine di ottimizzare le risorse a disposizione. Comprese quelle mentali.

A condurre l’incontro Danilo Beltrante, anima della community Vivere di Turismo e direttore della Vivere di Turismo Business School. Insieme a lui decine di operatori e un ospite speciale: Giuseppe Murina, docente di Revenue Management – qui il prossimo corso – che ha condiviso la forza della sua materia nell’affrontare questo periodo.

Giuseppe è autore del manuale “Come fare Revenue Management nel mercato extralberghiero”, per la collana Bed&Business edita da Flaccovio Editore. In questo testo si trovano le coordinate per prendere in mano una volta per tutte le vendite della propria attività.

Dall’incontro la community ha messo sul tavolo molte riflessioni utili ad affrontare la prossima stagione, che possiamo riassumere in questi 5 punti.

 

1. Sfrutta la “moria dei competitor”

È chiaro che vorremmo lavorare tutti e tanto. Ma la realtà è ben diversa. La crisi pandemica sta facendo emergere tutta la forza del settore extralberghiero, in particolare delle piccole realtà, che hanno una struttura più leggera di costi e sono flessibili. Non vale la stessa cosa per gli alberghi, che soffrono la ripartenza e le riaperture a singhiozzo. Lo stesso vale per i grandi Property Manager, che arrancano per andare avanti e sono alle prese con la trasformazione del loro modello di business. I loro potenziali clienti già nel 2020 si sono rivolti all’extralberghiero.

Come comportarsi?

Con l’avvento del nostro settore, si è lentamente assistito alla scomparsa degli hotel ad 1/2 stelle e alla crisi dei 3 stelle, i quali non hanno saputo riconvertirsi alle nuove esigenze dei viaggiatori. La pandemia sta facendo selezione tra le strutture extralberghiere di qualità e quelle “arrangiate”. Le prime potranno giovare e alzare i prezzi, le seconde dovranno rimboccarsi le maniche e fare un upgrade del servizio. A differenza degli alberghi, dove i costi di ristrutturazione sono enormi e c’è spesso un conflitto di interesse (autolesionistico) tra proprietà e gestione, le strutture extralberghiere hanno oggi la possibilità e il tempo per riqualificarsi, rendendo l’offerta ancora più appetibile per i turisti.

 

2. Modifica la booking window

La booking window – finestra di prenotazione – si è ridotta di mesi. Pre pandemia la ricerca collegata alla prenotazione iniziava tra i 90 e i 120 giorni prima della vacanza, adesso si limita ad un mese. È normale oggi non avere prenotazioni in pancia. Si attende un picco di flussi intorno il mese di maggio, proprio come lo scorso anno.

Come comportarsi?

Sono due i comportamenti da tenere alla luce di questo punto. Il primo è “NO PANIC”. Il problema di avere il calendario vuoto per i mesi futuri non riguarda solo te, ma tutti i tuoi colleghi. Anche se può sembrare una magra consolazione, la convinzione diffusa nella community è quella che le prenotazioni arriveranno in massa con i primi caldi. Da qui il secondo punto: sangue freddo e prezzi alti per le date più richieste. Per vendere ad un prezzo basso all’ultimo momento c’è sempre tempo!

 

3. Sii flessibile

Dato l’atteggiamento dei clienti, condizionati nel poter affrontare il viaggio dai DPCM – e non solo – è emersa una esigenza di flessibilità da parte dei turisti e delle agenzie, anche (e soprattutto) quelle estere. Nessuno vuole inviare – e perdere – caparre dato questo periodo di incertezza.

Come comportarsi?

Emerge un nuovo modo di affrontare le cancellation policy. Bisogna essere flessibili e dotarsi di termini di cancellazione vantaggiosi per l’ospite, al fine di favorire le prenotazioni. Ricorda che se la cancellazione arriva non è perché il cliente fa i capricci, ma perché proprio non può viaggiare in quel periodo. Va da sé che nel 2021 saranno favorite quelle attività che forniranno agli ospiti la cancellazione gratuita o delle formule assicurative che consentano di recuperare la caparra in caso di annullamento del viaggio.

 

4. Dedicati agli italiani

Il turismo di prossimità è un modo di viaggiare in un raggio d’azione ravvicinato. Sono le destinazioni della “gita fuoriporta”, raggiungibili con mezzi propri o locali in massimo 4 ore di viaggio, che quest’estate si sono trasformate in destinazioni da permanenza di almeno una, due, se non tre notti. I nostri connazionali sceglieranno nuovamente la provincia, il mare, la montagna e la campagna per le loro vacanze.

Come comportarsi?

Non sappiamo se e quando riapriranno le frontiere, per questo motivo meglio lavorare da subito per accogliere i connazionali, come avvenuto nel 2020, o quei turisti stranieri che si spostano in auto. Lo scorso anno siamo stati presi alla sprovvista, prepariamoci quest’anno facendo campagne mirate verso questo target, e organizzando i nostri servizi per loro.

 

5. Agguanta i Micro Trend Locali

Una delle cose più belle dei nostri incontri della “Bottega dell’extralberghiero” è incontrare persone che operano in tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia! Gli stimoli sono quindi tantissimi. Ad esempio una collega ci ha parlato dei milanesi che anche a febbraio si sono riversati in massa affittando alloggi sul lago Maggiore per lavorare in smart working. La stessa cosa è accaduta in Liguria. La crisi inoltre favorisce i legami umani. A Torino un’altra collega ha registrato il tutto esaurito grazie ad una collaborazione intrapresa con uno studio di architettura.

Come comportarsi?

Le regole del gioco sono saltate, e ognuno ha oggi spazio per stabilire le proprie. Una categoria di turismo emergente è quella che porta il viaggiatore a combinare la vacanza con il proprio lavoro nel cosiddetto “Holiday Working”: rimanere in villeggiatura per periodi da uno a tre mesi in una certa località dove tu hai la possibilità di conciliare dei tempi per poter lavorare ma anche i tempi per poter vivere in armonia con la tua famiglia. L’Holiday Working si rivolge ad alloggi che con delle belle viste dalle finestre, abitazioni comode, ben organizzate con la rete digitale, permettono allo stesso tempo di lavorare e godere della bellezza nonostante la loro stanzialità. Gestisci alloggi con queste caratteristiche? Mettile in risalto attraverso le foto e le descrizioni!

 

Scrivi nei commenti la tua esperienza e contribuisci alla crescita del comparto extralberghiero attraverso la partecipazione alla Bottega dell’extralberghiero. Trovi i prossimi appuntamenti e argomenti a questo link.

La community Vivere di Turismo è su Facebook: unisciti a noi!

 

ANNAMARIA LAZZARI

23 anni, dottoressa in Scienze del Turismo. Ha fatto esperienza nel settore extralberghiero nell’agriturismo dei genitori in cui tutt’ora lavora. La sua passione per la natura ed i cavalli l’hanno portata al brevetto di guida equestre nazionale. Nata e cresciuta in Toscana nel territorio di Volterra che ama e vuole valorizzare, grazie anche alla conoscenza delle lingue inglese e tedesco.

 

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